Vincenzo Bellini: Beatrice di Tenda

Beatrice di Tenda

A cura di Franco Piperno (2022)

NR 142215

La nuova Edizione critica di Beatrice di Tenda è stata realizzata sulla base dell’autografo, consultato direttamente presso la biblioteca del Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, costantemente collazionato con altre fonti importanti: la copia conservata presso l’Archivio Storico del Teatro “La Fenice” di Venezia (realizzata a ridosso della prima esecuzione del marzo 1833), lo spartito Ricordi per canto e pianoforte realizzato fra il 1833 e il 1834 (numeri di lastra da 6950 a 6970), la partitura a stampa edita da Pittarelli a Roma attorno al 1835. Nel corso dello studio e della collazione sono risultate importanti anche altre fonti manoscritte fra cui la copia conservata a Milano, biblioteca del Conservatorio “Giuseppe Verdi”, segnata Noseda C 21, la copia conservata a Roma, biblioteca del Conservatorio “S. Cecilia”, segnata Ms 430-431 e la copia conservata presso la Bibliothéque Nationale de France segnata R88685-93.

La nuova edizione critica ha permesso, oltre a correggere numerosi errori delle precedenti edizioni, a reinserire parti strumentali omesse e sezioni tagliate, a ripristinare dinamiche e agogiche originali ed a colmare diverse lacune presenti nell’autografo – in alcune parti rovinato dall’inchiostro, da rifilature e da rilegature inaccurate – (vedi un elenco sintetico dei principali interventi), ha permesso di definire la questione del doppio finale di Beatrice sancendo definitivamente l’autografia e la completezza della versione tràdita dall’autografo e fronte della tuttora insicura autografia della versione offerta dallo spartito Ricordi del 1833-1834 e da alcune delle copie secondarie: di questa seconda versione a tutt’oggi non è conosciuta la strumentazione originale (manca l’autografo), quella nota – e inserita in Appendice nell’Edizione critica – è tràdita da alcune delle fonti secondarie (in almeno due distinte versioni) e nessun elemento ne accerta l’autografia potendo trattarsi, allo stato attuale delle conoscenze, di un’anonima strumentazione desunta dallo spartito Ricordi per canto e pianoforte.

La nuova Edizione critica sarà arricchita da numerose consistenti appendici comprendenti, oltre a quanto detto sopra, numerose pagine di partitura autografa cassate da Bellini, una strumentazione alternativa della romanza di Agnese Ah! non pensar che pieno nell’Introduzione al Primo atto tràdita dalla copia dell’Archivio del Teatro La Fenice di Venezia, i principali schizzi e frammenti autografi di varie parti dell’opera conservati presso l’Archivio del Teatro Massimo Bellini di Catania, la British Library di Londra e altrove.

WP dell’Edizione critica: 23.09.2023 Napoli, Teatro di San Carlo