Gioachino Rossini: La scala di seta

Rossini Critical Edition

A cura di Anders Wiklund (1991)

Un volume pp. XXXIII, 487 + commento critico pp. 85
GR 10
Riduzione canto e piano
CP 134555

La scala di seta è la terza delle cinque farse che Rossini scrisse per il Teatro San Moisè di Venezia tra il 1810 e il 1813 e andò in scena il 9 maggio 1812. L’edizione critica propone come testo base dell’opera la versione contenuta nella partitura autografa, manoscritto che per molto tempo è stata ritenuto perduto. Esso apparteneva invece alla collezione del mecenate svedese Rudolph Nydhal e attualmente è conservata alla Stiftelsen Musikkulturens främjande di Stoccolma assieme ad altri autografi rossiniani; la partitura autografa comprende tutta la musica composta da Rossini per l’opera, compresi i recitativi secchi interamente preparati dal compositore.

Di particolare importanza nella risoluzione di alcuni dubbi sorti alla lettura dell’autografo si sono rivelate due copie manoscritte oggi conservate a Parigi, Bibliothéque Nationale de France, e Washington, Library of Congress; esse furono preparate nella copisteria Zamboni di Venezia, copisteria ufficiale del teatro, e dunque possono verosimilmente ritenersi copie vicine all’autografo.

Per quanto riguarda il libretto, l’edizione adotta come fonte principale il testo presente nella partitura autografa; quando questa fonte è incompleta o palesemente errata l’edizione si appoggia al libretto a stampa edito in occasione della prima rappresentazione. Nel Commento critico sono riportate e discusse tutte le divergenze tra i due testi. Dal libretto a stampa è inoltre tratta la numerazione delle scene che nell’autografo risulta errata a causa di una svista di Rossini.

La Prefazione alla partitura ricostruisce dettagliatamente l’iter compositivo dell’opera, offrendo un’analisi delle fonti del libretto e una disamina della fortuna dell’opera dalle prime recite veneziane alle più significative riprese del XX secolo.