Gioachino Rossini: Sigismondo

Rossini Critical Edition

A cura di Paolo Pinamonti (2010)

Due volumi pp. LX, 657 + commento critico pp. 168
GR 36

L’edizione critica di Sigismondo è stata realizzata sulla base della partitura autografa dell’opera, oggi custodita nell’Archivio di Casa Ricordi in Milano, e restituisce il testo musicale dell’opera così come fu preparato da Rossini in vista del debutto scenico avvenuto a Venezia nel dicembre 1814. Tutti i problemi legati alla corretta lettura del manoscritto rossiniano trovano risoluzione nel testo della partitura e sono diffusamente discussi nel Commento critico. Oltre al consueto lavoro di correzione di errori ovvi e di uniformazione verticale di ritmi e dinamiche incongruenti, l’edizione fornisce informazioni sulle modalità esecutive connesse ai particolari segni di trillo, tremolo e vibrato presenti nelle parti di archi, timpani e corni e alle insolite legature di portamento aggettanti su pause.

Particolare attenzione è riservata alla descrizione dei numerosi segni di taglio indicati da Rossini nel corso della partitura autografa. La maggior parte di essi fu inserita dal compositore in fase di composizione, nel corso delle prove e nel corso delle repliche del primo allestimento veneziano. L’edizione dà compiutamente conto di tutti questi interventi nella sezione introduttiva del Commento critico, fornendo così al moderno interprete una guida ragionata sui possibili tagli da proporre in sede esecutiva.

Nell’Appendice I è presentato il N. 12a: Duetto Aldimira-Sigismondo «Se ricuso i doni tuoi», composto da Rossini in sostituzione dell’originario N. 12 Duetto Aldimira-Sigismondo «Tomba di morte e orrore» e rilegato in fondo al secondo tomo della partitura autografa. È probabile che Rossini abbia composto questo brano alternativo nel corso delle repliche del primo allestimento veneziano per alleggerire l’impegno vocale delle due interpreti femminili.

Nella Prefazione alla partitura (sezione Notizie storiche), sono contenute una puntuale ricostruzione della genesi del libretto e della musica, una sezione dedicata agli autoimprestiti presenti nel testo originario e una dettagliata cronaca dell’esito della prima rappresentazione. Ad esse si aggiunge un importante paragrafo incentrato sulle riprese ottocentesche di Sigismondo che consente di ricostruire i cambiamenti più importanti apportati alla struttura dell’opera negli anni immediatamente successivi; particolare attenzione è riservata alla prima ripesa ottocentesca dell’opera, avvenuta a Cremona (stagione di carnevale del 1819) per la quale non è del tutto da escludere un coinvolgimento (sebbene indiretto) dello stesso Rossini.

Il testo verbale è desunto principalmente dalla partitura autografa; quando questa fonte è incompleta o palesemente erronea l’edizione si appoggia al libretto a stampa edito in occasione della prima veneziana, fonte dalla quale sono tratte le didascalie e le descrizioni sceniche quasi del tutto assenti nella partitura autografa.