Gioachino Rossini: Torvaldo e Dorliska

Rossini Critical Edition

A cura di Francesco Paolo Russo (2007)

Due volumi pp. L, 752 + commento critico pp. 207
GR 34

L’edizione critica di Torvaldo e Dorliska è la prima partitura completa a stampa dell’opera. Essa propone come testo base dell’opera la versione andata in scena per la prima rappresentazione (Teatro Valle di Roma, 26 dicembre 1815). La fonte principale dell’edizione è la partitura autografa di Rossini che tuttavia contiene alcuni numeri non autografi (NN. 2, 4, 10, 13), cui si aggiungono i recitativi secchi di mano di un copista (probabilmente lo stesso che compose i recitativi del Barbiere di Siviglia).

L’edizione pubblica nell’Appendice I un Recitativo alternativo al Recitativo dopo il Duetto Duca-Giorgio N. 12 e al consecutivo Duetto Dorliska-Torvaldo N. 13. Questo recitativo è inserito nella fonte autografa ma è di mano differente sia da quella del compositore che da quella del collaboratore che ha redatto i recitativi secchi; non si conosce però l’occasione per la quale questo Recitativo fu preparato giacché il testo verbale di questo recitativo non è stato rintracciato in alcun libretto dell’epoca.

L’Appendice II contiene una versione ampliata del Duettino Dorliska-Torvaldo N. 13 in riduzione per canto e pianoforte. Questa versione del Duettino è testimoniata in una copia a stampa edita per i tipi dell’editore napoletano Girard e si trova a sua volta inserita al termine di una copia manoscritta completa dell’opera conservata a Napoli, fonte che sembra riflettere le modifiche effettuate da Rossini in occasione di una locale ripresa dell’opera. Questa fonte sembra essere l’unica testimonianza di questa versione del brano.

In nota a piè di pagina al testo principale sono riportate tutte le varianti vocali (sebbene non autografe) congetturalmente riconducibili al rifacimento che Rossini operò sulla parte di Torvaldo in vista della ripresa dell’opera a Napoli nel 1818.

Il Commento critico offre una dettagliata ricostruzione del processo compositivo rossiniano corredata da ampie digressioni atte a mettere in luce i diversi strati compositivi e i consecutivi stadi evolutivi del testo musicale rossiniano.

Il curatore affronta alcuni significativi problemi legati alle parti strumentali. In particolare l’edizione mantiene la lezione originale nel mantenere l’impiego di coppie di strumenti (Flauti, Fagotti e Tromboni) nel corso della sola Sinfonia, mentre suggerisce di rispettare l’indicazione al singolare (come da partitura autografa) per il resto dell’opera. L’edizione ricostruisce inoltre sulla base delle fonti secondarie le parti strumentali assenti o lacunose nell’autografo.

Il testo verbale è desunto principalmente dalla partitura autografa; quando questa fonte è incompleta o palesemente erronea l’edizione si appoggia al libretto a stampa edito in occasione della prima romana, fonte che spesso riporta didascalie e descrizioni sceniche assenti nella partitura autografa.