Antonio Vivaldi – Edizione Critica

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Tra il 1947 e il 1973, l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi, in collaborazione con Casa Ricordi, ha curato la pubblicazione di 529 composizioni di musica strumentale e di 13 composizione di musica vocale sacra di Vivaldi, affidando la direzione artistica Gian Francesco Malipiero, già compositore, fine studioso della musica del Sei-Settecento e che aveva già al suo attivo l’edizione dell’opera omnia di Monteverdi. A partire dal 1984 l’Istituto, sempre in collaborazione con Ricordi, ha dato vita all’Edizione Critica delle opere di Vivaldi, ancora oggi in corso di pubblicazione. L’ambizioso progetto si propone di pubblicare le partiture di tutti i drammi per musica, nonché di tutte le serenate, le sonate, i concerti e le sinfonie, le composizioni sacre e profane, i lavori incompiuti o incompleti e le nuove recenti scoperte, a partire dalle composizioni contenute all’interno delle raccolte a stampa edite vivente l’autore (con o senza numero d’opus).

Ciascun volume, oltre alle opere autentiche trasmesse attraverso una determinata raccolta a stampa, comprende tutte le più significative varianti della tradizione manoscritta. Le composizioni strumentali testimoniate esclusivamente in forma manoscritta sono invece pubblicate in fascicoli singoli o per gruppi equieterogenei (ad esempio, sulla base dell’organico, del destinatario, della locazione delle fonti, ecc.). I criteri che guidano l’Edizione critica sono analiticamente esposti nelle Nuove norme editoriali redatte a cura del Comitato editoriale dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi. L’edizione si propone di presentare il testo così come è ricostruibile sulla base della critica delle fonti, alla luce della prassi notazionale contemporanea e delle coeve convenzioni esecutive. La tecnica di edizione adottata per singole opere o per gruppi di opere è illustrata nell’Introduzione. Un Apparato critico, dedicato alla lezione originale e alla sua interpretazione, contiene la registrazione di tutte le varianti rispetto alla fonte principale e alle fonti collazionate. Ogni intervento del curatore sul testo che vada al di là della semplice traslitterazione della notazione antica o che non corrisponda a un preciso sistema di conversione grafica qui segnalato, viene menzionato nell’Apparato critico o evidenziato attraverso l’uso di specifici segni.

Direttori dell’Edizione:
Reinhard Strohm e Alessandro Borin
Comitato editoriale:
Fabrizio Ammetto, Alessandro Borin, Cesare Fertonani, Karl Heller, Antonio Moccia, Federico Maria Sardelli, Reinhard Strohm, Michael Talbot, Colin R. Timms