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Battistelli: rassegna stampa internazionale da Venezia

Battistelli: rassegna stampa internazionale da Venezia

Si è conclusa il 25 settembre la Biennale Musica 2022 di Venezia. Protagonista del festival, il teatro sperimentale, con il Leone d’Oro alla carriera al compositore italiano Giorgio Battistelli.

Alcuni estratti dalla rassegna stampa internazionale del festival per raccontare la ricezione del pubblico dei lavori di Battistelli scelti per rappresentare il teatro musicale Out of Stage.

 

Rassegna stampa

L’Outsourcing estetico è possibile anche sui palcoscenici tradizionali, come molti registi del teatro musicale d'avanguardia hanno spesso dimostrato e come anche la prima produzione nel magnifico Teatro La Fenice ha ampiamente confermato. La giovanile fantasia da camera di Giorgio Battistelli Jules Verne, nella forma ascetica di una pièce teatrale di un'opera teatrale per tre percussionisti, tre voci, tromba e pianoforte del 1987 usa il palcoscenico dell'opera per trasformarlo immediatamente nelle ambientazioni irreali che lo scrittore francese del XIX secolo crea per le sue avventurose visioni del futuro, distribuite in diversi romanzi […].
Ciò che ha già avuto il suo effetto mezzo secolo fa non ha smesso di averlo ora, si dimostra nella performance incredibilmente divertente e tecnicamente straordinaria di Ars Ludi e nella direzione del compositore ancor più forte che in precedenza la realizzazione del tanto desiderato sogno d’infanzia di un adulto per gli adulti.

Wolfgang Sandner, Frankfurter Allgemeine

La traiettoria di Battistelli rivela una ricerca che ha impresso un carattere. In una lunga conversazione in occasione della consegna del Leone d'Oro, Battistelli ha espresso i suoi dubbi a proposito del difficile compito della creazione. La sera prima alla Fenice, abbiamo assistito alla sua fantasia da camera in forma di spettacolo ispirata a Jules Verne. I tre personaggi in scena provengono dalle opere di Verne e si muovono in uno spazio amorfo, al suono di strumenti convenzionali ed extraeuropei, ma anche strumenti puramente artificiali. Lo spettacolo fa un uso efficace delle risorse in una raffica di personaggi intercambiabili, sfumando i confini tra strumenti, cantanti, narratori e attori.

Jorge De Persia, La Vanguardia

Giorgio Battistelli's Jules Verne at La Biennale di Venezia

Battistelli's Jules Verne - Courtesy of La Biennale di Venezia © Andrea Avezzù

 

Jules Verne, datato oltre trent'anni fa ma che piace a grandi e piccini, perché è circense e colorato, irriverente e strategicamente breve; e la cornice del Teatro La Fenice, che comunque rimane il centro imprescindibile, il luogo identificativo per Venezia. Cinquanta minuti scarsi di spettacolo e dopo tre  pistolettate beffarde verso la platea (aiuto!) si spengono le luci e scrosciano gli applausi. Tutti in piedi, voci giovani che gridano "bravo" e poi ancora tutti garruli fuori, con Campo San Fantin che questa sera sembra proprio non volersi svuotare.

Carla Moreni, Il Sole24Ore

 

L'ultimo evento del festival, Experimentum Mundi (1981), presenta una forma di teatro musicale ispirata a Mauricio Kagel che conserva ancora oggi tutto il suo effetto. Sedici artigiani e un piccolo coro di cantanti, provenienti dal villaggio natale del compositore, sono inseriti in un arrangiamento orchestrale e combinano le loro attività in una sinfonia non così rumorosa come ci si potrebbe aspettare, sotto la direzione dello stesso Battistelli. Le combinazioni di timbri rendono perfettamente leggibili i ritmi precisi. L'unico musicista professionista del gruppo - un percussionista - sostiene l'edificio mentre l'attore Peppe Servillo recita brani dall'Enciclopedia di Diderot e d'Alembert, ovvero un Dizionario sistematico delle scienze, delle arti e dei mestieri. Di fronte alle nuove tecnologie, gli strumenti di un tempo non hanno ancora detto la loro ultima parola.

Pierre Rigaudière, Diapason

Golden Lion 2022 Giorgio Battistelli

Giorgio Battistelli at the Golden Lion Award Ceremony - Courtesy of La Biennale di Venezia © Andrea Avezzù

 

Photo: Battistelli's Jules Verne - Courtesy La Biennale di Venezia - © Andrea Avezzù

 

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