Giacomo Puccini: Manon Lescaut

A cura di Roger Parker (2014)

Due volumi: partitura e commento critico incluso pp. I-XXXVII, 1-405 / I-VI, 407-624
NR 139071
Riduzione canto e pianoforte
CP 139704

Composta fra l’estate 1889 e l’ottobre 1892, Manon Lescaut (la prima opera pucciniana) va in scena per la prima volta a Torino, Teatro Regio, il 1° febbraio 1893: per circa trent’anni, da questa data fino all’esecuzione scaligera del 1923 diretta da Toscanini, Puccini apportò numerosissime modifiche alla partitura.

L’edizione critica di Manon Lescaut consente per la prima volta agli interpreti di scegliere liberamente tra le versioni sopravvissute in varie fonti, basando le esecuzioni su un testo musicale che è stato completamente rivisto, e senza i numerosi interventi editoriali che sono stati aggiunti ai tradizionali materiali esecutivi dopo la morte del compositore.

Tre sono le versioni fondamentali della partitura che possono essere realizzate:

• la versione del 1893, che offre la più sorprendente prospettiva su quest’opera già così nota ricostruendo Manon così come risultò dal primo ciclo di rappresentazioni (con il finale originario dell’Atto I, la prima versione dell’aria di Manon e la versione non tagliata del duetto finale dell’Atto IV);

• la versione di “metà carriera” che ricostruisce l’opera così come fu immaginata da Puccini nella prima decade del XX secolo, quando il compositore sanzionò la quasi completa omissione dell’aria di Manon nel quarto atto;

• infine, l’ultima versione che Puccini approvò come definitiva, prima di morire, con l’aria di Manon nell’atto IV ripristinata, con testo riveduto.