A cura di Gabriele Dotto (2025)
NR 142870
L’edizione permette di eseguire:
- versione Roma – testo base dell’edizione critica, è l’unica versione per la quale sopravvive una documentazione coerente e completa (della precedente versione Milano, scritta per il Teatro alla Scala, parte dell’orchestrazione è andata perduta e non è dunque eseguibile). Le differenze con la partitura tradizionale si notano soprattutto nell’atto terzo, a partire dalla “Scena delle Fate”. L’edizione ripristina inoltre le indicazioni sceniche originali di Verdi, tramandate invece pesantemente modificate, persino travisate, nelle edizioni moderne.
- versione Parigi – presenta modifiche apportate in occasione della ripresa parigina dell’opera. L’edizione ha messo in luce come le partiture tradizionali finora in circolazione mescolino le versioni di Roma e di Parigi, senza un apparente motivo di scelta. Ha inoltre corretto una grande quantità precedentemente impensata di errori, sviste, interpretazioni sbagliate, lezioni derivanti da vari “ripristini” operati nel Dopoguerra che hanno integrato indicazioni derivate da materiali d’esecuzione tornati dai teatri e segnati da anonimi esecutori. Inoltre, studi recenti hanno svelato che diverse lezioni dell’autografo erano superate da fonti collaterali coevi di pari importanza. Il tutto contribuisce a un’edizione critica che si discosta anche, a tratti, in modo notevole, in una molteplicità di dettagli e non solo, dalla versione oggi conosciuta.