Giuseppe Verdi: Le trouvère

Verdi Edition

A cura di David Lawton (2017)

NR 141771

Le trouvère, adattamento per il palcoscenico francese dell’opera italiana di grande successo Il trovatore, fu presentato per la prima volta al Théâtre de l’Opéra di Parigi il 12 gennaio 1857. Come ben documentato dalla letteratura scientifica, la decisione di Verdi di preparare questa nuova versione francese nacque da una disputa sui diritti d’autore con Torribo Calzado, direttore del Théâtre Italien di Parigi, che vi aveva rappresentato La traviata con materiale pirata. Dopo il grande successo della prima parigina, Le trouvère circolò ampiamente nel circuito francese e ottenne un successo paragonabile a quello de Il trovatore nel circuito italiano.

Verdi ritoccò 8 dei 14 numeri originali de Il trovatore e aggiunse un balletto completo nel terzo atto. La maggior parte delle modifiche non riguardano la sostanza dell’opera, ma sono volte ad adattare al gusto parigino alcune caratteristiche, in particolare gli accompagnamenti orchestrali. Il lungo processo di prove ha portato a numerose modifiche dei dettagli. Il nuovo testo francese ha richiesto molti cambiamenti nella linea vocale, soprattutto nel ritmo, ma talvolta anche nelle altezze.

Il problema centrale nella preparazione di un’edizione critica de Le trouvère è che non sono sopravvissuti manoscritti autografi del balletto o dei numeri revisionati. Tuttavia, tra i materiali di rappresentazione conservati presso la Bibliothèque de l’Opéra, vi sono manoscritti con annotazioni di mano di Verdi. Tra questi, i libretti dei ruoli di Mme Lauters (Léonore) e M. Bonnehée (Le Comte), la ‘Danse Répetiteur’, la ‘Partition de Chant’ e la partitura orchestrale completa. Poiché gran parte della partitura italiana non è stata modificata in occasione della revisione per Parigi, la partitura autografa de Il trovatore rimane una fonte di fondamentale importanza per l’edizione critica de Le trouvère.

In assenza della partitura autografa di Verdi per il divertissement e dei numeri riveduti de Le trouvère, la valutazione delle partiture manoscritte non autografe, la loro cronologia e il loro rapporto con la partitura autografa de Il trovatore sono stati passi preliminari essenziali. Era importante stabilire quali delle fonti superstiti fossero collegate alla prima dell’opera del 1857, alla quale Verdi partecipò attivamente. Delle due partiture manoscritte conservate a Parigi, una è la fonte più antica e più affidabile. Si tratta di una partitura per la direzione d’orchestra ed è una copia accurata, relativamente priva della notazione abbreviata caratteristica delle partiture autografe di Verdi. Tuttavia, poiché il suo stato attuale riflette l’ultima produzione per la quale è stata utilizzata (Opéra, 1923), il manoscritto presenta alcune lacune.

Sebbene Le trouvère sia stata messa in scena molto spesso nel corso del XIX secolo, sia all’Opéra che in altri teatri del circuito francese, l’opera è sempre stata eseguita a partire da materiali manoscritti (ad eccezione dello spartito pubblicato da Escudier e delle parti corali e orchestrali stampate da Ricordi nel 1883). Sono sopravvissute solo tre partiture orchestrali complete, tutte manoscritte. La presente edizione critica è la prima pubblicazione della partitura; una nuova riduzione per canto e piano, derivata dalla partitura, e le parti orchestrali sono disponibili a noleggio presso Casa Ricordi.