A cura di Linda Fairtile (2025)
NR 142875
Otello, la penultima opera di Verdi, riflette lo stato in evoluzione delle pratiche editoriali italiane alla fine del XIX secolo. La musica e il testo dell’edizione critica si basano sulla prima partitura a stampa di Ricordi (1887), realizzata con la partecipazione del compositore. Tuttavia, il fraseggio, le articolazioni e le dinamiche dell’edizione riflettono le sfumature presenti solamente nella partitura autografa di Verdi, fornendo una ricchezza espressiva che non è mai stata catturata in una partitura stampata di quest’opera. La potenza drammatica dei segni espressivi originali di Verdi è evidente in tutta la partitura, ad esempio, nell'inaspettato fraseggio dei violini all'inizio dell’Atto I e dell’Atto II, così come nel momento successivo alla “Canzone del salice” dell’Atto IV.
L’edizione permette di ricostruire anche la versione Parigi 1894 con:
- la musica del balletto scritto per la prima francese;
- la conclusione rivista dell’Atto III e altre modifiche minori.