Giuseppe Verdi: Un giorno di regno

Verdi Edition

A cura di Francesco Izzo (2021)

Due volumi: partitura + commento critico
NR 140863

La seconda opera di Giuseppe Verdi, Un giorno di regno, andò in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano nel settembre 1840. Questo melodramma giocoso in due atti su libretto di Felice Romani fu la prima e unica opera comica di Verdi prima del suo ultimo capolavoro, Falstaff (1893). Notoriamente, l’opera fallì alla prima e la sua circolazione fu limitata durante la vita di Verdi. Conobbe una fortunata rinascita a Venezia nel 1845, quando il suo titolo fu cambiato in Il finto Stanislao; ed è soprattutto con quel titolo che l’opera era conosciuta nel ventesimo secolo.

Questa edizione critica di Un giorno di regno si basa principalmente sul manoscritto autografo di Verdi, conservato presso l’Archivio Storico Ricordi di Milano. Il curatore ha inoltre consultato diverse copie manoscritte, la prima riduzione per voce e pianoforte, pubblicata da Ricordi nel 1840, e il libretto a stampa della prima alla Scala. Uno studio approfondito di queste fonti ha rivelato dettagli precedentemente sconosciuti riguardo al processo creativo di Verdi, che vengono esaminati nell’introduzione storica all’edizione. Il testo musicale corregge numerosi errori e imprecisioni contenuti nelle precedenti edizioni, tra cui articolazione, segni di espressione, indicazioni di tempo e dettagli melodici. Inoltre, in alcuni casi, passaggi di versi che erano stati alterati dalla censura milanese vengono riportati alle loro lezioni originali.

Le appendici includono versioni preliminari o rifiutate di vari passaggi, inclusi due notevoli movimenti completi che Verdi ha sostituito all’ultimo momento: una stretta per il terzetto del primo atto e una prima versione della cabaletta per l’aria di Edoardo nel secondo atto. Questi brani sono stati completamente orchestrati da Verdi e possono essere ora studiati ed eseguiti, fornendo ulteriori informazioni sulla creatività di Verdi all’inizio della sua carriera operistica. Nell’edizione è inclusa anche una riduzione per pianoforte della Sinfonia originariamente pubblicata da Ricordi nel 1840 e attribuita a Verdi.

Si è parlato molto delle tragiche circostanze in cui Verdi dovette comporre Un giorno di regno. Sua moglie, Margherita Barezzi, morì improvvisamente a meno di tre mesi dalla prima rappresentazione e la coppia aveva perso entrambi i figli nei due anni precedenti. I biografi ravvidero in quegli sfortunati eventi i motivi del fiasco dell’opera, e l’hanno a lungo considerata come una sfortunata parentesi nella carriera di Verdi. Ora, attraverso questa edizione, comprendiamo come egli abbia investito enormi energie e sforzi nella creazione di quest’opera, rivedendone la struttura e la poesia e perfezionando la musica con grande cura e attenzione ai dettagli. Un giorno di regno mostra sia la continuità della tradizione dell’opera buffa, conosciuta attraverso i capolavori di Rossini e Donizetti, sia l’emergere della potente voce autoriale di Verdi. In quanto tale, può affascinare completamente i compositori.