Vincenzo Bellini: Musica vocale da camera

Bellini Critical Edition

A cura di Carlida Steffan (2012)

Un volume: partitura + commento critico: pp. I-LIV, 1-196
NR 140185

L’Edizione raccoglie tutta la musica vocale da camera che, allo stato attuale delle ricerche, è possibile includere nel catalogo belliniano. Essa è ripartita in sezioni che definiscono le diverse tipologie delle composizioni e il loro statuto testuale.

Bellini scrisse composizioni vocali da camera nel corso di tutto l’arco della sua seppur breve carriera produttiva: per questo motivo queste ci giungono caratterizzate da differenti intenzionalità estetiche a seconda della funzione, dei luoghi e degli interpreti per cui vennero concepite.

La natura privata della maggior parte di queste composizioni, concepite per il consumo in salotto o stese come fogli d’album, implica sia il fatto che in alcuni casi Bellini scrisse plurime versioni di una stessa composizione, sia la loro frequente dispersione nei meandri del collezionismo privato: solo un numero limitato di queste fonti è conservato a tutt’oggi in istituzioni pubbliche. Un caso emblematico è rappresentato dalla cavatina Dolente immagine di Fille mia, che conta quattro differenti autografi, dedicati ad altrettanti destinatari; tuttavia, per due di essi non conosciamo l’attuale ubicazione, anche se la loro esistenza è attestata indirettamente.

La morte precoce, giunta al culmine della notorietà, aumentò il fascino (e il richiamo commerciale) della figura di Bellini. Negli anni successivi gli editori di mezza Europa fecero a gara per pubblicare edizioni postume di brani da camera.

Il lavoro editoriale ha permesso così di rimuovere le incrostazioni, talvolta pesanti, della tradizione editoriale moderna. Per altro verso l’esame delle stampe d’epoca ha fornito dei suggerimenti preziosi per la prassi esecutiva, spesso mancanti negli autografi.

Tra gli intenti dell’Edizione Critica delle Opere di Vincenzo Bellini c’è anche quello di documentare, per quanto possibile, il processo compositivo belliniano: l’apparato critico rende conto di cancellature, rifacimenti e stadi compositivi riscontrabili negli autografi.

Un aspetto importante della ricerca sulla musica vocale da camera ha riguardato inoltre anche i testi poetici, alcuni scelti e/o elaborati dallo stesso Bellini, altri suggeriti dai suoi committenti. L’edizione precisa per la prima volta la paternità di alcuni e ricostruisce i canali attraverso i quali la maggioranza di essi giunse sul tavolo del compositore.

Questi dati hanno permesso di far luce sugli ambienti che hanno favorito la creazione e segnato la ricezione del corpus belliniano, ma hanno anche permesso di adottare dei criteri corretti nella trascrizione e nella stampa del corpus poetico incluso nel volume.