A cura di Ellen Lockart e Julia Lockart (2011)
Due volumi: partitura + commento critico pp. I-XXXII, 1-294 / 295-614
NR 139909
Riduzione canto e pianoforte
CP 139911
Donizetti ha scritto sia libretto che musica per Betly, la cui prima assoluta avvenne a Napoli il 21 agosto 1836: prima esecuzione di un fortunato ciclo napoletano di altre ventiquattro recite allestite solo per quell’anno e di ulteriori otto allestite nei primi mesi del 1837, è intesa da Donizetti come un pendant del suo recente successo Il campanello. Il testo si basa si basa su Jery und Bätely di Goethe (1779) e il suo adattamento in forma di opéra comique, Le Chalet (1834; libretto Eugène Scribe e Mélesville, musica Adolphe Adam).
In questa affascinante opera buffa, ambientata nel cantone svizzero di Appenzello, troviamo ranz des vaches e un'eroina che canta lo jodel.
Betly fu scritta inzialmente in un atto, strutturato in sette numeri e prosa napoletana standard. Già tra tra la fine del 1836 e l’inizio del 1837 si lavora per portare la partitura altrove in Italia e per impostare la versione in due atti dell’opera che, caratterizzata da cinque pezzi aggiuntivi e dai recitativi al posto dei dialoghi in prosa, viene eseguita la prima volta al Teatro Carolino di Palermo il 29 ottobre 1837 e sarà la versione più eseguita fra le riprese dell’opera in Italia nel corso di tutto l’Ottocento.
Nell’Appendice 1 l’edizione restituisce la versione in due atti e nelle Appendici 2, 3 e 4 fornisce ulteriore documentazione relativa a versioni alternative dell’opera a partire dalle fonti autografe e manoscritte conservate per la maggior parte a Napoli (Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella) e a Roma (Accademia Nazionale di Santa Cecilia).