A cura di Ilaria Narici (1994)
Un volume: partitura + commento critico pp. I-XXXII, 1-318
NR 136116
Riduzione canto e pianoforte
CP 136119
La farsa Il campanello nacque in un momento particolarmente difficile della storia teatrale napoletana. Rappresentata al Teatro Nuovo di Napoli il 1 giugno 1836, fu composta da Donizetti su libretto proprio per venire incontro alle difficoltà dell’impresario e della compagnia di cantanti chiamati ad agire nella stagione 1836-1837 nel piccolo teatro sopra il quartiere Toledo.
Quando l’opera fu ripresa nel maggio del 1837 al Teatro del Fondo, Donizetti vi apportò alcune sostanziali modifiche tra le quali la sostituzione del brindisi, l’aggiunta di un nuovo pezzo per i due protagonisti maschili e, secondo quanto testimoniato da Guillaume Cottrau in una lettera all’impresario Alessandro Lanari, la conversione delle parti di prosa in recitativi. Il compositore diede inoltre il suo assenso alla traduzione italiana della parte del buffo, originariamente concepita in dialetto napoletano.
Nella duplice forma di farsa con prosa in italiano e di operina buffa con recitativi, Il campanello conobbe nell’Ottocento numerose riprese nei teatri di molte città italiane ed all’estero, riprese cui Donizetti però non prese parte.
Nella seconda metà del Novecento la partitura per noleggio, resa disponibile da Ricordi nel 1955 (numero di catalogo 129133) standardizzò la versione con i recitativi, e in tale veste l’opera ha proseguito il suo cammino.
La ricerca e lo studio delle fonti autografe, partitura e libretto, hanno reso possibile la stesura di questa nuova edizione che presenta la ricostruzione della prima versione della farsa (Napoli 1836) e, in appendice, le sostituzioni e un’aggiunta introdotte nella ripresa dell’anno seguente (Napoli 1837). I recitativi, da riferirsi a quest’ultima versione, sono stati introdotti all’interno del testo e non in appendice per motivi di maggiore praticità esecutiva.