A cura di Rebecca Harris-Warrick (1997)
Due volumi: partitura + commento critico pp. I-L, 1-462 / 463-903
NR 135544
Riduzione canto e pianoforte
CP 135544
L’edizione critica ripristina l’originaria versione francese dell’opera, così come Donizetti la concepì, per la prima rappresentazione a Parigi del 2 dicembre 1840. L’enorme successo parigino proiettò l’opera in tutto il mondo, e già nel 1851 La Favorite circolava tradotta in molte lingue. Nel Novecento, l’opera fu nota soprattutto nella sua versione italiana, versione molto corrotta e lontana dall’originale versione francese.
La prima traduzione italiana curata da Francesco Jannetti nel 1841 e recentemente ancora in uso modificò il testo al fine di attenuare alcuni passaggi della trama (la storia di un giovane che, sul punto di prendere i voti, abbandona la vita monacale perché innamorato della favorita del re, era difficilmente accettabile per la censura italiana) con la conseguenza che l’intreccio, coerente e psicologicamente convincente nell’originale francese, diviene nella versione italiana piuttosto sconclusionato.
Oltre alle prevedibili differenze nella declamazione del testo, dovute alla traduzione, la partitura della versione italiana rivela una certa quantità di alterazioni nelle linee melodiche. In più, intorno al 1860 il finale dell’opera fu completamente riscritto.
Dunque, l’edizione critica procede ad un vero e proprio restauro, che ha investito tutti i suoi aspetti: testo letterario, forma drammatica generale, scrittura musicale; e tutto ciò ha implicato un faticoso lavoro di ricostruzione, a causa della complessa storia compositiva dell’opera.
La Favorite, difatti, discende da un’opera precedente L’ange de Nisida, commissionata a Donizetti nel 1839 e mai eseguita, poiché il Théâtre de la Renaissance fallì prima della che l’opera potesse essere allestita. E l’Ange de Nisida recupera a sua volta pezzi di un’opera donizettiana anteriore ed incompiuta, intitolata Adelaide.
Sebbene la partitura autografa di Donizetti sia stata utilizzata come fonte principale per l’edizione critica della Favorite, altre fonti sono state di grande importanza nella stesura dell’edizione critica. Considerata la complessa vicenda compositiva dell’opera, eloquentemente mostrata dall’autografo (con i tanti strati sovrapposti e le conseguenti incoerenze, lacune, ridondanze e il generale disordine), queste fonti hanno aiutato a risolverne le numerose ambiguità e a datare i vari stadi di lavorazione.
Il primo stadio fu la composizione de L’ange de Nisida. Il secondo riguarda il periodo immediatamente precedente la prima della Favorite, epoca in cui furono fatte alla partitura moltissime aggiunte, eliminazioni e correzioni. Le fonti relative a questo periodo comprendono ampie sezioni della partitura autografa, altre pagine autografe successivamente eliminate, un libretto a stampa e due manoscritti, più varie parti vocali soliste.
Il terzo stadio riguarda il periodo immediatamente successivo alla prima, quando Donizetti fece un certo numero di tagli e altre revisioni.
Il quarto stadio è quello relativo al periodo in cui Donizetti aveva lasciato Parigi ed è rappresentato da alcune delle parti vocali e dalla riduzione per canto e pianoforte fatta da Richard Wagner: questa fonte viene utilizzata particolarmente nei casi in cui il confronto tra le parti e la riduzione di Wagner mette in luce che alcune varianti entrarono a far parte della tradizione esecutiva a pochi mesi di distanza dalla prima.