A cura di Flora Willson (2016)
Due volumi: partitura + commento critico pp. I-XLVI, 1-496 / 497-916
NR 140672
Riduzione canto e pianoforte
CP 140675
Les Martyrs di Donizetti, su libretto di Eugène Scribe, va in scena in prima rappresentazione all’Opéra di Parigi il 10 aprile 1840. Si tratta di un adattamento francese, in forma di grand opéra, della tragedia lirica Poliuto, che Donizetti scrisse per il San Carlo di Napoli ma che non debuttò mai sulle scene.
L’edizione propone come testo principale la versione che si ritiene andò effettivamente in scena a Parigi nel 1840. I lavori rappresentati all’Opéra all’epoca venivano spesso tagliati durante le prove, se non durante le prime rappresentazioni: lo studio della partitura autografa ha consentito di determinare che tutti i tagli segnalativi furono probabilmente – anche se non inequivocabilmente – effettuati o autorizzati da Donizetti stesso.
Martyrs dispone addirittura di due partiture autografe: la prima comprende l’autografo delle sezioni orchestrali delle pagine derivate direttamente da Poliuto, mentre la seconda contiene le parti vocali di tutta l’opera e le sezioni orchestrali appositamente scritte per Martyrs. A queste si aggiungono altre fonti che sono state di fondamentale importanza ai fini dell’edizione: l’edizione a stampa della prima riduzione per canto e pianoforte e la prima edizione a stampa della partitura, testimonianze di una fase ben definita della genesi che hanno consentito di determinare la struttura di un’opera che ha avuto una gestazione particolarmente complessa.
L’Appendice 1 contiene quattro sezioni cancellate dal compositore nella partitura in una fase avanzata della composizione, probabilmente durante le prove o addirittura lungo il corso delle prime rappresentazioni. Tali sezioni sono infatti presenti nella prima edizione della riduzione per canto e pianoforte, e nella prima edizione del libretto, entrambe preparate per la stampa già alcuni mesi prima dell’inizio delle prove.
L’Introduzione storica, oltra alla consueta ricostruzione della genesi e della fortuna dell’opera, contiene un paragrafo dedicato alle scelte esecutive: nello specifico l’edizione suggerisce l’integrazione dei passi tagliati – e contenuti nell’Appendice – in una eventuale esecuzione moderna.
L’edizione critica emenda gli errori e le incongruenze presenti nelle fonti e riconduce il testo musicale alla lezione originaria; nel Commento critico discute e propone soluzioni in partitura a problemi ricorrenti nella lettura dell’autografo donizettiano che hanno generato lezioni differenti e talvolta erronee nelle versioni correnti.
L’edizione include in forma di note in calce al testo parte delle disposizioni sceniche contenute nel Livret de mise-en-scène.