A cura di Gabriele Dotto e Roger Parker (2021)
Due volumi: partitura + commento critico
NR 138000
Riduzione canto e pianoforte
CP 138003
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, composta su libretto di Salvadore Cammarano, fu rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835. È rimasta ininterrottamente nel repertorio come una delle opere più conosciute di Donizetti nei suoi quasi 200 anni di storia.
L’edizione propone come testo principale una versione dell’opera che, per la maggior parte, si avvicina il più possibile a quella rappresentata alla prima napoletana. Tuttavia, una delle importanti novità di questa edizione è l’inclusione di diversi passaggi completamente orchestrati che, per ragioni sconosciute, furono cancellati a ridosso della prima esecuzione. Viene anche inserita, nella scena della follia del terzo atto, una parte per armonico a bicchieri obbligato, strumento che Donizetti aveva scelto per questa scena straordinaria, e redatto nella sua partitura autografa, ma fu poi costretto a sostituirlo con una parte per flauto solo, quando il suonatore di armonico a bicchieri ebbe difficoltà contrattuali con il teatro. Se la parte per armonico a bicchieri era considerata una mera “curiosità musicologica” alcuni decenni fa, l'edizione critica ora propone convintamente il suo legittimo restauro, seguendo il concetto originario del compositore.
L’edizione include un esame dettagliato di tutte le fonti contemporanee per l’opera. La partitura autografa del compositore è certamente la più importante di queste, ma di grande valore è anche la prima riduzione stampata dell’opera, in parte preparata dallo stesso compositore e che contiene molte varianti vocali (tutte riportate in partitura) utilissime per gli interpreti. Della partitura completa sono conservate anche alcune copie manoscritte di poco successive, molte delle quali preziose per delineare le prime interpretazioni dell’opera di Donizetti.
L’edizione critica ripristina le tonalità originali, mantenendo così il disegno armonico complessivo di Donizetti, ma discute trasposizioni che sono poi entrate successivamente nella tradizione esecutiva ed editoriale dell’opera. Tre brani trasposti – che potrebbero aver avuto l’approvazione di Donizetti – saranno messi a disposizione nel materiale a noleggio.
L'Appendice 1 contiene una prima versione del recitativo che tradizionalmente porta all’aria di Raimondo nel primo atto: questa versione restaurata conduce direttamente al finale dell’atto, consentendo agli interpreti di omettere l’aria di Raimondo qualora lo volessero (eventualità sancita, tra l’altro, dal compositore stesso). L'appendice 2 contiene un’orchestrazione contemporanea della banda utilizzata nella partitura.
L’Introduzione storica, oltre a offrire la consueta ricostruzione della genesi e della storia dell’opera, contiene una lunga riflessione su alcuni problemi di prassi esecutiva particolarmente difficili, tra cui il tipo di strumento da utilizzare nel passaggio con l’armonico a bicchieri, e risolve le problematiche ampiamente dibattute circa l’uso dei corni con taglio cosiddetto “basso”.
L’edizione si avvale anche di una lunga lettera scritta dal librettista Cammarano in cui dettaglia le sue idee sulla messa in scena dell’opera. Tutte le istruzioni importanti in questo documento sono incluse come note a piè di pagina della partitura, offrendo così a coloro che desiderano far rivivere l’opera, una risorsa straordinaria riguardo la prima messa in scena di Lucia.
L’edizione corregge numerosi errori delle precedenti edizioni della partitura, e cerca di risolvere tutte le complesse questioni sollevate dalla pletora di fonti del tempo con cui l’opera ci è pervenuta (anche affrontando dettagli particolarmente piccoli: ad esempio come è stata storicamente cantata la pronuncia del cognome “Asthon”). Le ampie Note Critiche considerano in dettaglio tutti gli aspetti dei problemi particolari, la situazione con le fonti e le eventuali decisioni prese.