Gaetano Donizetti: Maria di Rohan

Donizetti Critical Edition

A cura di Luca Zoppelli (2011)

Due volumi: partitura + commento critico pp. I-LI, 1-362 / 363-741
NR 137533
Riduzione canto e pianoforte
CP 137536

Merito di questa edizione critica è quello di raccogliere e pubblicare per la prima volta tutto ciò che Donizetti compose per Maria di Rohan nell’arco dei due anni e mezzo successivi al debutto dell’opera, periodo in cui il compositore continuò a rivedere e revisionare il testo dell’opera tanto nella macrostruttura, quanto nei più minuti dettagli. Alcuni di questi rimaneggiamenti furono dettati da contingenze esecutive, mentre altri furono il frutto della volontà di migliorare sempre più l’efficacia scenica ed espressiva dell’opera. Sei sono le versioni accuratamente ricostruite dal curatore.

Vienna 1843. Il testo base di quest’edizione si basa interamente sulle fonti della prima versione dell’opera – Vienna, 5 giugno 1843, Theater am Kärntnertor - ad eccezione della cabaletta della Cavatina Chevreuse N. 2 per la quale non esistono più fonti musicali in partitura relative a questa esecuzione, ma solo la riduzione per voce e pianoforte preparata da Ricordi all’indomani della prima viennese. L’edizione sceglie quindi di pubblicare la versione originaria (nella riduzione per voce e pianoforte) nell’Appendice 1a e propone nel testo principale la versione della cabaletta approntata da Donizetti nell’estate del 1843, per altro molto simile a quella originaria. Nell’Appendice 1b trova posto la cabaletta finale di Maria (N. 8) non eseguita alla prima viennese ma compiutamente composta da Donizetti e poi espunta nel corso di una delle ultime prove precedenti il debutto scenico dell’opera.

Estate 1843. Lasciata Vienna, Donizetti iniziò subito a rivedere la partitura operando significativi aggiustamenti. La versione approntata in questo periodo non trovò però mai la strada del palcoscenico e rimase solo allo stato ‘virtuale’, nonostante corrispondesse ad un progetto autoriale ben definito.

Parigi 1 (Novembre 1843). La principale modifica di questa versione è il cambio del registro vocale del personaggio di Gondì che da tenore diventa contralto (modifica in seguito mantenuta nelle successive versioni). L’occasione di avere a disposizione una grande cantante come Marietta Brambilla per Gondì fu il motivo che spinse Donizetti ad ampliare notevolmente la parte, trasformando il personaggio da comprimario a ‘prima parte’. Le abitudini d’ascolto del pubblico parigino indussero inoltre Donizetti ad ampliare ulteriormente l’opera.

Parigi 2 (Dicembre 1843). Nonostante gli aggiustamenti, l’opera apparve al pubblico parigino ancora troppo breve e Donizetti provvide pressoché subito ad ampliarla con nuova musica. Al mese di dicembre 1843 risale infatti la composizione di tre nuovi pezzi (contenuti nell’Appendice 4).

Vienna 1844. In occasione del ‘ritorno’ dell’opera a Vienna essa fu rappresentata con le varianti approntate per ‘Parigi 2’. Donizetti sostituì inoltre all’originaria Cavatina Chalais (N. 1) un nuovo brano composto appositamente per il tenore Nicola Ivanoff. Ad oggi non è stata reperita alcuna fonte musicale per questo pezzo.

Napoli 1844. Rappresentata con il titolo Il conte di Chalais, l’opera fu eseguita in una nuova versione assai vicina a ‘Parigi 2’, con le seguenti modifiche: la Cavatina Chalais (nel N. 1) fu sostituita con un nuovo pezzo (riportato nell’Appendice 5a); la Scena e Cavatina Gondì nel secondo atto fu eliminata, forse a causa dell’inadeguatezza dell’interprete; il Duetto Maria – Chalais nel terzo atto fu eliminato e il Finale III fu abbreviato. Donizetti rivide inoltre numerosi particolari dell’orchestrazione e riscrisse per intero la parte di Gondì nei recitativi e nei passi d’insieme dei NN. 2 e 3 (la nuova versione è riportata nel’Appendice 5b).

Oltre alla musica preparata da Donizetti per queste versioni, l’edizione restituisce nelle Appendici 6 e 7 alcuni brani composti da Donizetti per Maria di Rohan per i quali non è però possibile identificare un’esatta occasione compositiva.

Al fine di facilitare l’interprete moderno nella definizione delle molte versioni d’autore di Maria di Rohan l’edizione critica propone nell’Introduzione alla partitura (pp. XVIII-XIX) un’utilissima tabella sinottica che riassume efficacemente la struttura di ognuna di esse. L’edizione critica offre così al moderno esecutore non solo l’opportunità di eseguire una tra le versioni dell’opera preparate sotto il diretto controllo di Donizetti, ma propone alcuni suggerimenti per la realizzazione di versioni ‘intermedie’ secondo lo spirito e le concezioni estetiche dell’epoca. La vasta gamma di possibilità offerta agli esecutori è in ogni caso il frutto di un approfondito e sistematico studio sulle fonti dell’epoca e consente quindi di pervenire a più risultati esecutivi tutti filologicamente corretti e plausibili.