Giacomo Puccini: Le Villi

A cura di Martin Deasy (2020)

Un volume: partitura e commento critico incluso pp. XXXIII, 1-425
NR 141755
Riduzione canto e pianoforte
CP 141758

Se si esclude l’iniziale partecipazione al Concorso Sonzogno, si possono distinguere tre diversi momenti nella storia dell’opera:
a. l’opera in un atto Le Willis eseguita al Teatro Dal Verme nel 1884, leggermente modificata, ma corrispondente in buona sostanza al lavoro presentato al Concorso Sonzogno nel 1883. Questa stesura è presentata separatamente nell’edizione de Le Willis;
b. una prima versione in due atti de Le Villi (inizialmente priva della Romanza di Roberto) che contiene la versione lunga della Scena di Roberto “Per te quaggiù” e risalente al 1884-85. Questa versione differisce da Le Willis per struttura e orchestrazione ed è esteticamente e strutturalmente distinta dalla versione del 1889;
c. la versione finale de Le Villi, che include le revisioni fatte a partire dal 1885 (ma più diffusamente nel 1889 per la produzione di quell’anno al Teatro Dal Verme): il drastico accorciamento della Scena di Roberto “Per te quaggiù”, oltre ad ulteriori revisioni dell’orchestrazione.

La presente Edizione ricostruisce la versione finale del 1889 de Le Villi. In alternativa, le Appendici 1 e 2 permettono l’esecuzione della ‘prima’ versione de Le Villi (1884-85) con la versione più lunga della Scena drammatica di Roberto (con o senza la Romanza “Torna ai felici dì”, che può essere omessa).

La partitura autografa incarna la condizione testuale de Le Villi così come configuratasi nel marzo 1885. Puccini avrebbe condotto le successive campagne di revisione – soprattutto le modifiche del 1889 – non sull’autografo, bensì su una copia ‘campione’ della partitura preparata per uso interno. L’autorevolezza testuale passò quindi dall’autografo a questa partitura-matrice da cui l’editore avrebbe ricavato le copie per il noleggio destinate a circolare nei teatri (della partitura non furono mai incise lastre, né fu realizzata un’edizione destinata alla vendita). Tutte queste copie – e quindi tutte le revisioni e correzioni post 1885 riguardanti la scrittura orchestrale – andarono perdute nel 1943, quando le Officine Ricordi furono bombardate e molto materiale importante andò bruciato.

Il regolamento del Concorso Sonzogno prescriveva che fossero presentate sia la partitura, sia la riduzione per canto e pianoforte delle opere. Di conseguenza Le Villi, fin dagli inizi della sua genesi, ebbe due testimoni paralleli e la circostanza è di cruciale importanza per la presente Edizione. La collazione delle fonti rivela infatti che la relazione tra questi due documenti non è di sussidiarietà, con la partitura a fungere da ‘matrice’ e la riduzione per canto e pianoforte da semplice ‘riflesso’ (come implica il termine ‘riduzione per pianoforte’).

Invece, l’autorevolezza è condivisa (o divisa) tra i due documenti fin dall’inizio. I materiali per i cantanti della produzione de Le Willis al Teatro Dal Verme, ad esempio, non sono stati ricavati dalla partitura autografa, ma dalla fonte manoscritta, la cui esistenza si congettura e che si suppone essere la riduzione per canto e pianoforte presentata al Concorso Sonzogno.