Gioachino Rossini: La gazza ladra

Rossini Critical Edition

A cura di Alberto Zedda (1979)

Due volumi pp. XLIX, 1197 + commento critico pp. 220
GR 01
Partitura da studio
PR 1399
Riduzione canto e piano
CP 132722

L’edizione critica della Gazza ladra propone come testo base dell’opera la versione andata in scena alla prima rappresentazione. La partitura autografa, fonte principale dell’edizione, contiene tutti i pezzi chiusi di mano di Rossini mentre i recitativi sono, come consuetudine, opera di un collaboratore non noto.

L’edizione critica emenda gli errori e le incongruenze presenti nella partitura autografa rossiniana e riconduce il testo musicale alla lezione originaria. L’Introduzione storica alla partitura e il Commento critico non solo ricostruiscono nel dettaglio la genesi e l’esito della prima rappresentazione, ma fornisco un’ampia descrizione relativa a tre riprese particolarmente significative (Pesaro 1818, Napoli 1819, Napoli 1820), che videro la diretta partecipazione di Rossini nell’allestimento.

Il curatore ha incluso in Appendice I alcuni materiali utili al moderno interprete dell’opera che voglia interpolare variazioni e cadenze stilisticamente adeguate.

Le Appendici includoni inoltre: il brano alternativo che Rossini inserì nell’opera in occasione delle recite avvenute a Pesaro nell’estate del 1818 (in quel contesto il compositore aggiunse infatti una Cavatina per il personaggio di Fernando, in gran parte desunta dall’Introduzione di Torvaldo e Dorliska); i brani previsti per la ripresa napoletana del 1819 (N. 5a Recitativo e Cavatina Pippo; N. 6a Recitativo ed Aria Fernando); il brano alternativo composto da Rossini per il celebre basso Filippo Galli in occasione della ripresa napoletana del 1820 (N. 13a, Scena e Aria Fernando).

L’Introduzione e Commento critico affrontano i problemi di strumentazione legati alle caratteristiche fisiche degli strumenti dell’epoca di Rossini, alle loro tecniche d’esecuzione e alla scrittura idiomatica del compositore, in particolare per l’impiego di Ottavini, Gran Cassa, Triangolo, Tromboni e Corni.

L’edizione critica desume il testo verbale principalmente dalla partitura autografa di Rossini; quando questa fonte è incompleta o palesemente erronea l’edizione si appoggia al libretto a stampa edito in occasione della prima milanese, fonte che spesso riporta didascalie e descrizioni sceniche assenti nella partitura autografa.