Siamo molto felici di dare il benvenuto a Daniela Terranova, con la quale da oggi Casa Ricordi e il gruppo Universal Music Publishing Classics & Screen avviano una nuova collaborazione.
Daniela Terranova è pianista e compositrice, attiva nell'ambito della musica sinfonica, del teatro musicale e dell'estensione degli ambienti sonori. Ha studiato in Italia con Azio Corghi e Ivan Fedele, perfezionandosi all’estero con Beat Furrer (postgraduate presso Universitat fur Musik und Darstellende Kunst di Graz) e Karlheinz Essl (postgraduate in composizione elettroacustica presso Universitat fur Musik und Darstellende Kunst di Vienna).
Ha ricevuto molti riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, e i suoi lavori sono eseguiti in festival e stagioni di tutta Europa, con performances anche oltreoceano in Messico e Stati Uniti. Il suo lavoro recente ruota attorno alla sostanza sonora concepita come "drammaturgia sonora", fortemente legata all'esplorazione della materia di cui sono fatti gli strumenti.
Questa nuova collaborazione con Ricordi comincia insieme alla residenza artistica della compositrice presso La Toscanini di Parma, dove nell'arco del 2024 verranno eseguiti due nuovi lavori per orchestra. Ulteriori appuntamenti saranno dedicati alla musica da camera presente nel catalogo pregresso della compositrice.
(c) Marco Borrelli
Note estetiche
«L’esplorazione di texture instabili e mutevoli è spesso il punto di partenza del mio lavoro», racconta Daniela Terranova, «rivelandosi
terreno fertile per scelte compositive che superano l’aspetto propriamente figurativo, cercando di
evocare piuttosto che raccontare, disegnando arcate formali di ampio respiro attraverso la graduale
metamorfosi dei gesti sonori iniziali. Il segno musicale appartiene così a un alfabeto oscuro che
permette di penetrare la psicologia metafisica degli oggetti esplorando le zone liminari del suono come
spazi di osservazione sconosciuti, che si aprono a nuove e ricche relazioni semiotiche. L’articolazione
degli elementi segue un ritmo irregolare che delinea uno spazio dinamico e libero, all'interno del quale
la moltiplicazione delle figure esplora le possibilità poetiche svelando l'enigmaticità del reale. Il senso
non si esaurisce nell'enunciazione, trovando al contrario nuova linfa nella fragilità delle relazioni che si
intrecciano nello spazio della rappresentazione.
La gestualità degli interpreti arricchisce e nutre il mio immaginario compositivo, all’interno del quale
la fisicità del gesto si traduce spesso in coreografia del suono. È un’esplorazione che mi permette di
avvicinarmi moltissimo alla natura astratta dell’idea, all’immaginazione sonora, dandole a poco a poco
una forma quasi ‘
organica’. Grazie alla gestualità dell’interprete il suono può essere visto, oltre che
ascoltato, e la stessa presenza fisica degli strumenti musicali acquista un valore simbolico molto forte,
simile a quello delle nature morte seicentesche, conferendo al materiale inanimato di cui sono fatti gli
strumenti musicali un significato nuovo e un valore estetico autonomo, che tende a umanizzare ciò che
è solo apparentemente inerte. La materia assume significati simbolici, diventando una sintesi di
eternità e caducità , un segno che allude all’inesorabile scorrere del tempo».
Prossime prime esecuzioni assolute
18 febbraio 2024 | nuovo lavoro per orchestra d'archi
Filarmonica Arturo Toscanini, direttore Enrico Onofri - Parma (Italy)
Autunno 2024 | nuovo lavoro sinfonico
Filarmonica Arturo Toscanini - Parma (Italy)
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Photo: ©tassotto&max