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Intervista a Nuria Schoenberg Nono

Intervista a Nuria Schoenberg Nono

Il 29 gennaio 2014 Luigi Nono avrebbe compito 90 anni. L’8 maggio invece cadranno i 24 anni dalla scomparsa, e da allora la sua musica non ha mai smesso di attrarre il pubblico. Al contrario ha goduto di una crescente attenzione nei programmi dei più prestigiosi teatri, festival e sale da concerto. Vogliamo rendere omaggio al grande musicista nel nostro blog e abbiamo intervistato la moglie, Nuria Schoenberg Nono, che nel 1993 ha fondato l’Archivio Nono di Venezia, attualmente luogo fondamentale per la ricerca, per gli studi su Nono e in generale sulla musica contemporanea.

Quando e come ha incontrato Suo marito?
Ho incontrato mio marito nel 1954 ad Amburgo, alla prima esecuzione (in forma da concerto) dell’opera di mio padre, Moses and Aron. Con mia madre tornammo per la prima volta in Europa da quando, nel 1933, partimmo per il nostro esilio negli Stati Uniti.

Quale è stata la Sua prima impressione all’ascolto della musica di Luigi Nono?
Dopo Amburgo ci incontrammo a Roma durante un Festival di Nuova Musica. Lì ebbi occasione di ascoltare per la prima volta la musica di Luigi Nono. Era un’esecuzione brillante del secondo Epitaffio per García Lorca, con la direzione di Hermann Scherchen e il grande flautista Severino Gazzelloni. Sedevo accanto a Nono ed ero affascinata dal brano. Mi resi conto che era un compositore importante.

Quest’anno, il 9 settembre, ricorrono i 50 anni dalla prima esecuzione de La fabbrica illuminata. Aveva assistito alla prima esecuzione? In caso positivo, come era? Le era piaciuta? Come reagì il pubblico? E cosa pensa del ruolo odierno di questa composizione?
Sì, ero presente alla prima esecuzione. Ero meravigliata. Carla Henius che cantava dal vivo dialogando con i suoni della sua stessa voce registrati e rielaborati elettronicamente, i suoni aspri dell’acciaieria, il delicato solo finale del soprano pieno di speranza: tutto ciò lasciava la sensazione di aver sperimentato qualcosa dalla grande energia, di inaudito. Ricordo l’esecuzione come un grande successo. Oggi è uno dei brani di Nono più eseguiti da molti differenti cantanti e in molte parti del mondo. 

Come descriverebbe il lavoro di Suo marito a qualcuno che non lo conosce ? Secondo Lei quale è il contributo più rilevante di Luigi Nono allo sviluppo estetico musicale?
Ogni lavoro di Nono è sempre, come egli stesso disse e scrisse più volte, relazionato ad un’esperienza o a un momento emotivo, che egli esprime usando i metodi e le tecniche disponibili al momento. Che sia la voce umana, un’orchestra o una combinazione di esecutori dal vivo e elettronica, i mezzi che utilizza servono a comunicare agli ascoltatori idee e emozioni. 

Come è cambiata la percezione della musica di Luigi Nono durante la sua vita e negli ultimi 20 anni? 
Quando la sua musica venne eseguita per la prima volta in Germania, a Amburgo e Darmstadt, egli venne salutato come un promettente compositore italiano. Più tardi in Italia le reazioni nei confronti delle sue opera, Intolleranza 1960 e Al gran sole carico d’amore furono in parte condizionate dal fatto che egli utilizzò dei testi cosiddetti “politici”. I critici erano pro o contro le sue composizioni in base alle loro idee politiche. C’era pochissima autentica critica musicale che aveva a che fare con la vera composizione. Spesso parlo a gruppi di giovani e cerco di spiegar loro che ciò che Nono si sforzava di trasmettere al suo pubblico, non era un mero messaggio “politico” ma piuttosto cercava di rendere il pubblico conscio dell’ingiustizia e delle situazioni inumane che la gente del suo stesso tempo stava vivendo, sulla propria pelle (individui, persone che lavoravano nelle miniere o nelle fabbriche, nei differenti paesi etc.). Ma non solo. Alle fine della maggior parte delle sue composizioni c’è una dichiarazione di speranza: speranza per mondo migliore e più giusto. Quindi riassumendo: aveva a cuore la sofferenza umana e sperava nel futuro.

È prevista qualche esecuzione particolare dei lavori di Luigi Nono nel 2014? C’è qualcosa a cui Lei tiene particolarmente?
Ci saranno molte esecuzioni per ricordare i 90 anni dalla nascita di Luigi Nono. Attendo l’Holland Festival a giugno dove saranno eseguiti molti suoi lavori, incluso il Prometeo. Il Prometeo sarà anche eseguito allo Festspielen di Zurigo a luglio. La Fondazione dell’Archivio Luigi Nono sta collaborando con molte istituzioni fornendo materiale per mostre e fotografie. Il 29 gennaio ci sarà l’Hommage a Luigi Nono al Centro Nazionale di Musica Contemporanea di Mosca. A Venezia al Teatro La Fenice sono programmati un concerto e altri eventi, organizzati in collaborazione con l’Europäischen Akademie für Musik und Darstellende Kunst di Montepulciano, la Fondazione Giorgio Cini e il Centro Tedesco di Studi Veneziani.

Quali sono gli scopi dell’Archivio?
Lo scopo principale della Fondazione è promuovere la conservazione nonché la diffusione e l’utilizzo dei contenuti del lascito di Luigi Nono legato ai suoi lavori. La Fondazione persegue questi fini attraverso le seguenti attività:
– riordino e catalogazione del materiale in base a metodologia scientifica
– acquisizione e conservazione del materiale relativo alle fonti dei lavori di Luigi Nono.
– assistenza a visitatori e studenti e organizzazione di visite guidate dell’Archivio.
– promozione di conferenze, corsi di interpretazione, seminari di ricerca, lezioni, produzione di video, mostre ed eventi simili con lo scopo di divulgare e ampliare la conoscenza dei lavori e delle idee di Luigi Nono.
– pubblicazione di studi, cataloghi e materiale relativo alle fonti, nonché di una newsletter periodica sull’attività dell’Archivio
– qualsiasi altra iniziativa culturale allo scopo di promuovere le attività sopra descritte.

Su quali progetti state lavorando all’Archivio?
Oltre alle attività sopra menzionate, che sono sempre in corso, stiamo preparando una pubblicazione speciale per celebrare i 90 anni dalla nascita di Nono. È “un pezzo da collezione”, un’edizione elegante con una quarantina di dediche a Luigi Nono trovate tra i 13.000 volumi della sua biblioteca personale. Le dediche sono riprodotte fotograficamente, assieme alla trascrizione nella lingua originale e in inglese, con una breve nota biografica sul rapporto tra gli autori e Nono che rendono la pubblicazione un’interessante testimonianza dei numerosi e internazionali contatti che hanno caratterizzato la sua vita. 

Chi sono i visitatori? Da quale paese perlopiù provengono?
I nostri visitatori provengono da molti paesi: Italia, paesi di lingua tedesca, Inghilterra, Portogallo e Spagna, Francia come anche dagli Stati Uniti e dall’Australia. L’Estremo Oriente è anche presente con studenti cinesi e giapponesi. Ci sono anche visite in gruppo di studenti guidati dai loro professori. Non tutti i nostri visitatori sono studenti o studiosi di musica; si presentano alla nostra porta interpreti, architetti, artisti e turisti. 

Come viene sostenuto economicamente l’Archivio? E’ una Fondazione? Ricevete sovvenzioni statali? 
La Fondazione Archivio Luigi Nono ONLUS è una fondazione no-profit. È in parte finanziata dai contributi degli “Amici” della Fondazione. Recentemente, a causa della crisi economica Italiana, c’è stata una notevole riduzione di contributi proveniente dalle casse dello Stato. L’Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia ha in passato finanziato le attività dell’Archivio, ma il contributo non è stato assegnato per il 2013 e il 2014. Il Ministero della Cultura ha anche ridotto il suo sostegno ad un minimo, direi che è praticamente nullo. Fortunatamente i locali dell’Archivio, nell’ex Convento dei Santi Cosma e Damiano, sono affittati dal Comune alla Fondazione per un prezzo simbolico. Recentemente gli eredi Nono hanno donato una considerevole somma di denaro per pareggiare il bilancio. Stiamo cercando di trovare sponsorizzazioni da altre fonti ma è difficile perché, se ci sono possibilità, generalmente i fondi possono essere utilizzati per progetti specifici e non per amministrare la Fondazione, e in particolare per pagare gli stipendi del personale. 

Come si rapporta con lo sviluppo tecnologico?
Sin dall’inizio abbiamo cercato di utilizzare la tecnologia più aggiornata, nel momento in cui si rispondeva alle nostre esigenze. Nel 1993 sarebbe stato impossibile digitalizzare i fogli di grande formato che Nono usava per gli schizzi e le partiture, così abbiamo optato per fotocopie realizzate a colori con la stampante laser in formato A3 (spesso è stato necessario utilizzare 2-4 fogli per mantenere le copie in rapporto 1 a 1 con gli originali). Questa si è dimostrata un’ottima scelta dal momento che chi consulta le copie non le deve sfogliare indossando guanti, e può confrontare simultaneamente pagine non consecutive. Gli originali (circa 23.000 pagine di schizzi) sono conservati in un archivio situato in un caveau, in modo che i colori non sbiadiscano e che i cambiamenti di temperatura e di umidità non intacchino la carta. Ognuna di queste pagine è descritta in un dettagliato database, consultabile online sul nostro sito. Molte lettere e tutte le fotografie sono digitalizzate e catalogate. Alla fine tutto il materiale sarà digitalizzato per preservarlo.


Per commemorare la grande amicizia intercorsa tra Luigi Nono e Claudio Abbado, recentemente scomparso, la Signora Nuria Schoenberg Nono ci ha gentilmente chiesto di segnalare il seguente articolo di Claudio Abbado: 

My Silent Friend: Remembering Luigi Nono
di Claudio Abbado, in: Contemporary Music Review Vol.18:1 (1999) pp. 3-5



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