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Vincenzo Bellini I Capuleti e i Montecchi in edizione critica a Zurigo e collana opere

Vincenzo Bellini I Capuleti e i Montecchi in edizione critica a Zurigo e collana opere

Rappresentata per la prima volta nel novembre del 2000 al Teatro Massimo di Catania, I Capuleti e i Montecchi è il primo titolo della collana dell’Edizione Critica delle Opere di Vincenzo Bellini avviata nel 1999 da Casa Ricordi con il contributo e la collaborazione del Teatro Massimo "V. Bellini" di Catania. Da allora questa edizione è stata rappresentata nei teatri di importanti città, tra cui  Hannover, Londra, Lipsia, Monaco, Roma, Salisburgo e Tokyo.

Prima grande voce del Romanticismo musicale italiano, con il suo stile personalissimo Vincenzo Bellini costituisce una figura chiave del primo Ottocento. Tuttavia, fino ad anni recenti, la conoscenza della sua musica era sempre avvenuta attraverso le cosiddette partiture "di tradizione", edizioni derivate da decenni di esecuzioni avvenute senza particolare coscienza critico-musicologica e caratterizzate dunque da stratificazioni di errori e lezioni distorte e rimaneggiate rispetto alle fonti originali.

Da qui l’esigenza da parte della ricerca musicologica di una nuova edizione dell’Opera omnia del compositore catanese che, avviata nel 1999, è tuttora in corso di realizzazione: all’edizione critica de I Capuleti e i Montecchi hanno fatto seguito quella de La Sonnambula, quella delle raccolte di Musica strumentale e Musica vocale da camera e, nel 2014, la monumentale edizione de I Puritani con la versione rappresentata per la prima volta a Parigi nel 1835 e, in appendice, le sezioni modificate in vista di un’esecuzione che avrebbe dovuto aver luogo al Teatro S. Carlo di Napoli, e che invece mai avvenne. I titoli in preparazione e di prossima uscita sono: La straniera, Adelson e Salvini e Norma.

L'Edizione mira a riproporre il testo belliniano nella sua peculiarità sonora e drammaturgica e a soddisfare le esigenze sia degli esecutori sia degli studiosi, restituendo all'utilizzo teatrale e allo studio critico testi attendibili, ripuliti dagli appiattimenti della routine e al tempo stesso resi disponibili nella loro vitalità teatrale e nella ricchezza delle versioni approntate o accettate dal compositore, consentendo anche un'adeguata circolazione di quelle partiture che troppo spesso il repertorio ha accantonato acriticamente come "minori".

Photo: Dominic Büttner 






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