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Verunelli: Tune and retune a Lussemburgo

Verunelli: Tune and retune a Lussemburgo

Il 24 novembre, a Lussemburgo, avrà luogo la prima assoluta di Tune and retune di Francesca Verunelli. Il concerto, presentato nell’ambito del festival Rainy Days, è eseguito dall’ Orchestre Philharmonique du Luxembourg diretta da Baldur Brönnimann. 

Chiediamo alla compositrice di dirci qualcosa su Tune and retune.


L’origine poetica di Tune and retune proviene dalle mie primissime impressioni uditive dell’orchestra. Ricordo chiaramente la forte impressione che i primi concerti sinfonici che ho ascoltato, da piccolissima, producevano su di me. Sentivo una specie di immenso respiro di questa grande massa sonora ed avevo una percezione intensa del suo dispiegarsi nel tempo. Non posso esprimerlo con le parole, ma credo che chiunque ami la musica sinfonica possa capire di cosa stia parlando.
Questo brano è anche un modo per ricordare questo respiro dell’orchestra presente nei miei primi ricordi.

Dal punto di vista tecnico, il brano si basa su un’importante questione: possono la temporalità interna del suono e il tempo semantico del discorso musicale essere uno l’espressione dell’altra?

Questo si rapporta anche con una seconda osservazione sul timbro.

Il timbro infatti per me non è accidentale né un ‘effetto’, ma è portatore e veicolo di scrittura di un momentum temporale e poetico.
Il timbro non esiste fuori dal tempo così come non c’è sintassi armonica fuori dal tempo.
Timbro e armonia poi sono entrambi parte della stessa cosa in quanto il timbro ha un contenuto (in)armonico complesso che - esattamente come il contenuto armonico simbolico di un accordo - acquisisce il suo «senso» nel discorso temporale.

E l’orchestrazione classica non fa altro che modificare, arricchire, semplificare o insomma alterare in molti modi possibili il discorso armonico grazie al contenuto spettrale degli elementi sonori in gioco (basta vedere cosa succede a un suono di ottone che segue l’indicazione «da ordinario a cuivré» per rendersi conto di quanto il timbro sia sempre una questione di armonia, e quindi di discorso armonico, e quindi, in definitiva, di tempo e forma).
Volevo spingere questa osservazione fino alle sue estreme conseguenze.






Foto: Johann Sebastian Hänel

 
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