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Battistelli: a Richard III il Premio Abbiati

Battistelli: a Richard III il Premio Abbiati

Lo scorso 14 aprile, la commissione del prestigioso Premio della Critica Musicale “Franco Abbiati” 2019 ha designato i vincitori della 38a edizione. A Richard III di Giorgio Battistelli, presentato in prima italiana lo scorso anno al Teatro La Fenice, è stato assegnato il premio per la sezione ‘Novità per l’Italia 2018’.

Questo il testo della comunicazione ufficiale:
Nella bellissima rappresentazione che lo ha fatto ascoltare in Italia a tredici anni dal debutto, «Richard III» di Giorgio Battistelli si è confermata una delle sue opere migliori. Nata dall’intenso rapporto con la tragedia di Shakespeare nella magistrale riduzione di Ian Burton, con un linguaggio aperto a soluzioni diverse, dove tra l’altro era impressionante e affascinante la scrittura orchestrale; risolutiva nel creare un clima di opprimente cupezza e nel conferire all’angoscioso incalzare degli eventi una serrata continuità, in magnifica corrispondenza con l’intensità, la rapidità e l’essenzialità dello spettacolo di Robert Carsen.

Istituito nel 1980 e intitolato a Franco Abbiati, musicologo, critico musicale del Corriere della Sera per 40 anni, il premio Abbiati è un riconoscimento ai protagonisti della vita artistica italiana, al migliore spettacolo operistico, assegnato annualmente dall’associazione nazionale critici musicali e diviso in varie sezioni.
La cerimonia di premiazione è in programma a Bergamo il 30 maggio.


Qui sotto riportiamo degli estratti di alcune recensioni uscite in occasione della prima italiana di Richard III.

Giorgio Battistelli is Italy’s most prolific living opera composer, with a catalogue of more than 30 compositions for the stage. In 2005, his opera Richard III, received its world premiere at the De Vlaamse Opera, Belgium, […]. Now, after more 13 years, it has received its Italian premiere at Venice’s La Fenice, in a reprise of Robert Carsen’s original production. And it was certainly worth the wait! Richard III is a dark, compelling and tightly constructed work, underpinned by a score that seamlessly connects and elevates the onstage drama, with a wonderfully fashioned depiction of Richard III himself, who dominates the work.
(Alan Neilson, Operawire, 3/7/2018)

[…] Per un drammaturgo come Battistelli, è un invito a nozze. La sua partitura non è solo bella; e anche (anzi soprattutto) teatrale, che nel caso dell’opera è un valore aggiunto […] E allora ecco i cori parareligiosi, spogli e massicci come un gregoriano sghembo, i rabbiosi declamati del protagonista, i leitmotiv quasi wagneriani (uno affidato al trombone, poi), le donne che o scalano istericamente il pentagramma o si accordano in nostalgici terzetti, le cataclismatiche esplosioni orchestrali che si spengono negli echi misteriosi di cluster remoti, un estrema mobilità ritmica e armonica […] Impossibile, però, disgiungerla dallo spettacolo-capolavoro di Robert Carsen. […] Ma che recitazione, che idee, che verità. Ancora una volta: che teatro. […]
(Alberto Mattioli, La stampa, 4/7/2018)

Battistelli Richard III
Una decina scarsa di oggetti musicali bastano a Giorgio Battistelli per determinare idee, personaggi, situazioni perché si combinino in un’ampia rete di declinazioni. La classica varietà nell’unità. E tale materiale ha la capacità di raccontare ogni piega -emotiva, drammatica, strutturale- del soggetto: non una «rilettura» attuale ma il testo vero e proprio, se pur ridotto, del Riccardo III di Shakespeare […] Se si aggiunge che il sempre più bravo Tito Ceccherini dirige la complessa partitura con un dominio da manuale; che il cast, a partire dallo strepitoso protagonista Gidon Saks, è assemblato con reale competenza; che la regia di Robert Carsen  ̶  giocata in una versione sghembo-grottesca del Globe Theatre shakespeariano ‒ è una lectio magistralis di tecnica teatrale allo stato puro, ecco perché si esce dalla Fenice di Venezia con la consapevolezza di aver assistito a un capolavoro. […]
(Enrico Girardi, Il Corriere della Sera, 5/7/2018)

Ci sono voluti tredici anni perché Richard III arrivasse su un palcoscenico italiano. […] il pubblico italiano può finalmente assistere all’opera dedicata allo shakespeariano Lord’s anointed nella fortunata riduzione operistica di Giorgio Battistelli […] Una tensione attraversa tutta la partitura di Battistelli e una luce strumentale cupa e opprimente, come opprimente è la feroce ascesa di Riccardo al trono di Inghilterra e la sua incoronazione […] 
Quello di Carsen rimane uno straordinario e implacabile esercizio di teatro che prende forma nella scena fissa di Radu Boruzescu – un’arena circense cui l’inclinazione conferisce un senso implicito di precarietà coperta di una sabbia pesante che si impregna del colore del sangue. È il circo del potere in cui il gioco lo conduce Richard, istrionico attore dal volto immacolato di biacca e sanguinario macellaio, su quell’indefinito pubblico di “loro” indistinguibili in tenuta impiegatizia in cappotto, bombetta e ombrello nerofumo (i costumi sono di Radu Boruzescu). […] Pubblico numeroso, applausi convinti. 

(Stefano Nardelli, Il giornale della musica online, 29/7/2018) 

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Foto: Fondazione Teatro La Fenice, Battistelli, Richard III © Michele Crosera

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