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Colasanti in residenza artistica

Colasanti in residenza artistica

Nuova commissione per Silvia Colasanti, che inaugura così la sua residenza artistica triennale con LaVerdi di Milano. Questa preziosa collaborazione creativa vedrà ogni anno una prima assoluta della compositrice, insieme alla ripresa di alcuni lavori rappresentativi, consegnando agli ascoltatori un proprio ritratto sonoro a tutto tondo.

Il progetto è stato inaugurato dal vivo il 26 e il 27 aprile all’Auditorium di Milano con la prima esecuzione mondiale di Dove si disperde, infine spento, il canto della morte?. Sul podio Karen Kamensek, insieme al soprano Valentina Varriale e all’Orchestra LaVerdi.

Tra i prossimi lavori della compositrice, Time will come, due sonetti in musica per controtenore, quartetto d’archi e percussioni su testi di William Shakespeare, commissionati dall’Associazione Arena Sferisterio di Macerata.

 

Dove si disperde, infine spento, il canto della morte? (2021)

per soprano e orchestra, su frammenti di Eschilo
Commissione: Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Prima esecuzione: Milano, Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, 26-27 aprile 2021 Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi – direttore Karen Kamensek, soprano Valentina Varriale
Organico: S / Ott, 2 Fl, Ob, Cr ingl, 2 Cl in Sib, Cl b, Fg, Cfg, 2 Cr., 2 Perc, Archi (minimo 10,8,6,4,3)
Durata: 12’ 

Le note della compositrice 

Nel corso di questi mesi abbiamo sempre di più preso coscienza che non si stava andando nella direzione auspicata, dunque ho scelto di utilizzare dei frammenti di testi di Eschilo tratti dalle Coefore che, decontestualizzati dalla vicenda della tragedia, ci parlano del presente, di questo tempo sospeso che ci attraversa ancora, con una forza di verità molto potente.

I suoni disegnano una scena di teatro in miniatura: la voce eterna di Eschilo - qui evidenziata dal suono antico della lingua greca - presenta all'inizio immagini di fenomeni naturali che raccontano di una Terra che si rivolta all'uomo, che la musica sottolinea con suoni a tratti magmatici e cupi, altri spettrali e inquietanti, altri ancora violenti.

Segue un breve lamento sul destino di infelicità cui è condannato l'uomo, poi la contraddizione - solo apparente - tra la speranza verso il futuro e la disperazione del tempo presente, fino all'interrogativo finale sul senso della vita, che la musica lascia aperto frammentando un nostalgico canto e disperdendosi lentamente nel silenzio.

Silvia Colasanti

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