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Castaldi, Paolo

Paolo Castaldi è nato a Milano (9 settembre 1930 - 22 febbraio 2021). Ha iniziato la frequentazione della musica nei primi anni di età, proseguendo lo studio del pianoforte e la composizione al Conservatorio di Milano. Paralle-lamente agli studi musicali ha frequentato per tre anni la facoltà di ingegneria al Politecnico di Milano.   Si è diplomato in Composizione, in Direzione d'orchestra, e in Composizione Polifonica Vocale. 

Ha seguito vari corsi di composizione (Dartington, Accademia Chigiana di Siena). Ha frequentato per quattro anni i corsi di Darmstadt (Kranichsteiner Institut für zeitgenössische Musik, dal 1960 al ’63) con Boulez, Ligeti, Kagel, Stockhausen. Dopo questo periodo, cessa ogni forma di collaborazione, anche a livello critico, con gli esponenti degli indirizzi di quella ‘avanguardia’, ritenendone in verità esaurita ogni funzione. 
Prosegue lo studio della musica nelle differenti forme storiche e nei diversi stili per conto proprio, indi-pendentemente dalle maniere che sembrano imporsi via via come ‘dominanti’ momentanee sulla scena dell'attualità. Non manca di seguire con attenzione le evoluzioni in corso nel pensiero e nel linguaggio musicali, e dedica agli aspetti teorici e tecnici contemporanei vari cicli di seminari e di conversazioni, per diverse istituzioni e alla radio.

Vivo è il suo interesse per le letture: è particolarmente attratto, oltre che dalle partiture di grandi autori (segnatamente dei maestri del Novecento storico), dagli sviluppi della filosofia e dalle matematiche (già incontrate ai corsi di Analisi e di Geometria Analitica al Politecnico). Segue inoltre l’evolversi delle poetiche odierne nelle altre arti: la pittura soprattutto, e la letteratura critica ad essa dedicata.

Ha pubblicato molti scritti saggistici, sulle proprie concezioni e anche su quelle di altri autori (Debussy, Strawinsky, l’ultimo Bach, Cage), come su momenti e aspetti particolari del pensiero musicale in gene-re: tendenzialmente trattandone da un punto di vista poetico, orientato dalla propria posizione composi-tiva. Per le partiture redige un testo parallelo (sistematicamente dal 1962 al 1971), essenzialmente inte-so, in alternativa alle prose descrittive correnti, a una esposizione concettuale, meglio che esplicativa, del progetto trattato.

I suoi lavori sono stati eseguiti in importanti rassegne internazionali di musica contemporanea, tra le quali Darmstadt, Venezia, Bruxelles e New York.
Ha insegnato nei conservatori di Parma e di Milano.

Ha sempre respinto le interpretazioni delle sue opere come “dissacratorie”, “neodadaiste”, “divertenti”, che certa critica per anni, e con insistenza, ha dato.
Le sue composizioni sono pubblicate da Ricordi e da Suvini Zerboni.


Foto: © Roberto Masotti / Lelli e Masotti Archivio