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Einaudi, Ludovico

Ludovico Einaudi è nato a Torino il 23 novembre 1955.

Al Conservatorio di Milano si diploma in composizione con Azio Corghi, per poi perfezionarsi con Luciano Berio. La sua attività inizia con alcune composizioni da camera e sinfoniche presto eseguite nelle più importanti istituzioni musicali internazionali, tra cui il Teatro alla Scala, il Maggio Musicale Fiorentino, il Festival di Tanglewood, l’IRCAM di Parigi, la St. Paul Chamber Orchestra (USA), Settembre Musica, l’UCLA Centre for Performing Arts, il Budapest Music Festival, ecc. Nel 1982 riceve una borsa di studio che gli consente di assistere al Festival di Tanglewood, Massachusets. In questi anni Ottanta inizia un cammino alla ricerca di un linguaggio più libero, in grado di assorbire culture e influenze musicali diverse, tra cui il rock, riprendendone l’immediatezza, la carica emotiva e l’impatto sonoro.

Ne deriverà, nel 1988, l’opera Time Out, spettacolo multimediale concepito insieme allo scrittore Andrea De Carlo e messo in scena dalla compagnia americana ISO Dance Theatre, che riscosse un grande successo in Italia, negli Stati Uniti e in Giappone. In questo lavoro Einaudi propone un’idea del tempo come entità astratta di cui ogni variazione è sorgente di vita per la musica e l’azione teatrale. «In Time Out - dice Einaudi - ho pensato ai ritmi indipendenti che circolano nell’universo: umani, vegetali e planetari, stratificazioni parallele che scorrono su binari che forse non si incroceranno mai, di cui qualche volta possiamo intuire la presenza». Dopo Time Out il compositore prosegue l’esperienza con la danza in The Wild Man (1990) per la Oregon Dance Company, ed Emperor nel 1991, ancora con ISO Dance Theatre, presentato in prima assoluta al Lincoln Centre di New York e successivamente a Tokyo e in Israele.

Nel 1990 pubblica l’album Stanze, costituito da una serie di 16 brani interpretati dall’arpa elettrica di Cecilia Chailly; dice Einaudi: «Ogni stanza ha un suo carattere e un senso compiuto, come una canzone...e prosegue...è un diario di un viaggio verso l’essenzialità, con l’obiettivo di ottenere il massimo di intensità espressiva utilizzando il minimo indispensabile».

Nel 1995 l’Arena di Verona gli commissiona lo spettacolo Salgari, ispirato alla vita e alle opere dello scrittore veronese; la scelta dei testi è affidata ad Andrea De Carlo, le coreografie a Daniel Ezralow, scene e proiezioni di Jerome Sirlin. In quest’opera assistiamo alla combinazione di parola, musica, gestualità e immagini, esposti in un andamento circolare che crea l’illusione di una drammaturgia attraverso ritorni musicali e visivi, ma mantenendo comunque un carattere fortemente astratto. Con l’album Le Onde (1996), Einaudi conferma il suo successo interpretando i brani pianistici della raccolta ispirati all’omonimo romanzo di Virginia Woolf; in questo album si delineano i tratti salienti del suo linguaggio: melodie profondamente evocative, vicine al linguaggio del rock e del pop, coinvolgono l’ascoltatore con la loro linea sognante e serena ed il loro carattere dolce ed intimamente riflessivo.

Sempre nel 1996 scrive Chatrang Ouverture, per banda e orchestra e il concerto per tromba e orchestra Selim, ispirato a Miles Davis. Nel 1998 il regista Nanni Moretti scelse alcuni brani di Le Onde per la colonna sonora del film Aprile, ed a questa faranno seguito una serie di proficue collaborazioni con il cinema. Come esecutore Einaudi tiene concerti pianistici sia come solista che in collaborazione con artisti e formazioni di livello internazionale, fra cui l’Einaudi Electric Ensemble da lui fondato.


Immagine: foto_2013 © Ludovico Einaudi - All Rights Reserved