(17 Luglio 1876 - 05 Febbraio 1954)
Vittorio Gnecchi Ruscone nasce a Milano nel 1876 da Francesco, ricco industriale, e da Isabella Bozzotti. Compie studi classici e si laurea in giurisprudenza, nonostante il suo interesse verso la musica affiorato sin dall’adolescenza; studia contrappunto con Michele Saladino e composizione con Gaetano Coronaro.
Nel 1896 viene rappresentata la sua prima opera Virtù d’amore nella cinquecentesca villa paterna nei pressi di Como; al debutto furono invitate diverse personalità tra cui Giulio Ricordi. Tra il 1902 e il 1903 Gnecchi intraprende un secondo progetto ispirandosi all’Orestea di Eschilo: Cassandra. Viene rappresentata il 5 dicembre del 1905 al teatro Comunale di Bologna, diretta dal maestro Toscanini. Non ebbe tanto successo per via dell’uso delle scale elleniche e l’impiego dello stile severo. Nel 1909 poco dopo la prima rappresentazione dell’Elektra di Richard Strauss compare un articolo dal titolo "Telepatia musicale" del musicologo Giovanni Tebaldini, sulla Rivista musicale italiana, in cui mostra come tra le due opere ci siano numerose analogie musicali. Questo caso frenò la circolazione dell’opera di Gnecchi in Italia e della sua musica successiva, mentre in Germania e in Austria trovò un ambiente favorevole.
L’opera seguente è La Rosiera, rappresentata la prima volta solamente diciassette anni dopo averla composta, nel 1927. Tra le altre sue opere si ricordano il balletto sinfonico di danze greche Atalanta del 1929, la Missa Salisburgensis del 1933 eseguita a Salisburgo, la Cantata biblica del 1934, e l’ultima opera Giuditta del 1953.
Gnecchi muore a Milano il 5 febbraio 1954.