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Castelnuovo-Tedesco, Mario

(03 Aprile 1895 - 17 Marzo 1968)

Mario Castelnuovo-Tedesco nacque a Firenze il 3 aprile del 1895 da una famiglia di origini ebree. Le sue doti musicali si manifestarono sin dall’infanzia e, incoraggiato dallo studio intrapreso con la madre, all’età di dieci anni scrisse un Notturno e una Berceuse per pianoforte che furono pubblicati su una rivista giovanile. 
Studiò pianoforte al conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze sotto la guida di Edgardo del Valle, diplomandosi nel 1914. Con Ildebrando Pizzetti intraprese poi gli studi di composizione sempre a Firenze, per terminarli a Bologna nel 1918.

La sua musica si impose all’attenzione di Alfredo Casella, che la incluse nel repertorio della Società Nazionale di Musica, da lui fondata nel 1917, lanciando il giovane compositore sulla scena europea. Musiche di Castelnuovo-Tedesco furono infatti eseguite nel 1922 a Salisburgo al primo festival della Società Internazionale di Musica Contemporanea.
Nel 1926 la sua opera La mandragola (da Machiavelli), fu eseguita per la prima volta, dando inizio ad un cospicuo corpus di opere basate su grandi opere letterarie. Fra gli autori prediletti di Castelnuovo-Tedesco si annoverano i nomi di Eschilo, Virgilio, Keats, Wordsworth, Whitman, Cervantes, García Lorca e Shakespeare. 

La cultura ebraica fu per lui un’altra fonte di grande ispirazione di cui forse il frutto più notabile è il secondo concerto per violino I Profeti dedicato a Jascha Heifetz, diretto in prima esecuzione assoluta a New York da Arturo Toscanini nel 1933. Nel 1932 a Venezia conobbe Andrés Segovia; da questo incontro nacque il primo Concerto per chitarra e orchestra, la prima di più di un centinaio di composizioni per questo strumento, che fanno di Castelnuovo-Tedesco uno dei maggiori compositori per chitarra del XX secolo. Di particolare rilevanza sia sul piano tecnico che inventivo sono i 24 Caprichos de Goya ispirati alle acqueforti del famoso pittore spagnolo.

La proclamazione delle leggi razziali del 1938 da parte di Mussolini, pose Castelnuovo-Tedesco in una condizione di isolamento e di silenzio in quanto la sua musica fu bandita dalle radio e dai programmi dei concerti. In questo stato di cose, il 13 luglio 1939 il compositore partì con la famiglia dal porto di Trieste per New York, ove si stabilì nel 1940. Grazie all’interesse di Toscanini, Heifetz e Spalding, Castelnuovo-Tedesco ottenne un contratto dalla casa cinematografica Metro Goldwin Mayer come compositore di musica da film, che gli permetterà di assicurarsi una certa tranquillità economica. Allo scadere del contratto nel 1943, tuttavia il compositore preferì non rinnovarlo, al fine di lavorare liberamente per varie compagnie cinematografiche a seconda delle richieste.
Nel '46 ottenne la cittadinanza statunitense, fatto che indusse Castelnuovo-Tedesco a scrivere un atto di ringraziamento pubblico verso il paese che lo aveva ospitato, benché il dualismo di essere uno straniero in Italia e un italiano negli Stati Uniti gli procurò non poche sofferenze.

In questi stessi anni si ebbe il suo esordio nell'ambito dell'attività didattica in qualità di insegnante di armonia e composizione a Los Angeles. Nel 1958 ebbe un prestigioso riconoscimento per la sua opera Il mercante di Venezia (su testo di Shakespeare), che ottenne il 1° premio al concorso Campari indetto dal Teatro La Scala di Milano. L'opera in realtà non venne mai rappresentata a Milano. La sua prima rappresentazione si ebbe nel 1961 a Firenze; lo spettacolo ebbe un ottimo successo di pubblico ma differenti apprezzamenti da parte della critica.

Il compositore morì a Los Angeles in California il 17 marzo 1968.



Mario Castelnuovo-Tedesco



Foto: Fondo Dallapiccola, Gabinetto Vieusseux, Firenze